Anno 2013

La legge sulla privacy entra in condominio

Le informazioni sui singoli partecipanti al condominio ed utilizzati per le finalità di cui all’art. 1117 c.c. sono senz’altro da ricondurre alla nozione riferita dal codice della privacy. Per una corretta gestione e trasparenza della gestione è giustificata una comunicazione delle informazioni a tutti i condomini, non solo su iniziativa dell’amministratore (in sede di rendiconto annuale nonche' nell’ambito delle informazioni periodiche trasmesse nell’assolvimento degli obblighi conseguenti al mandato ricevuto). Anche ciascun condomino, il quanto investito di un potere di "vigilanza e di controllo" sull’attività di gestione, è autorizzato a richiedere all’amministratore informazioni sulla situazione contabile del condominio (comprese quelle che riguardano eventuali posizioni debitorie degli altri partecipanti). Fino che punto possano “circolare” e quindi essere utilizzate le informazioni sensibili alle quali l’amministratore può avere accesso al fine del corretto svolgimentodel proprio mandato? Le informazioni riportate nei vari prospetti contabili o nei verbali di assemblea devono essere comunicati unicamnete agli aventi diritto cioè ai condomini. Occorre pertanto evitare una diffusione generalizzata. E' responsabilita' dell’amministratore del condominio adottare le opportune iniziative al fine di evitare che persone estranee al condominio possano venire a conoscenza di informazioni sensibili.